Ai colleghi dirigenti scolastici della Regione Puglia
Cara collega, caro collega,
come promesso, dopo averti inviato una prima informazione sugli importi degli aumenti retributivi stabiliti dal nuovo CCNL, torno sull’argomento con alcune puntualizzazioni, rilevanti soprattutto per capire come si sia giunti a questo risultato e quali ne sono stati i presupposti.
Qualcuno, con riferimento al significativo ammontare degli aumenti retributivi (lo ricordo, si tratta di circa 460 euro netti per 13 mensilità), ha parlato di “regalo” fatto alla nostra categoria. Questa affermazione, che derivi da “invidia sociale” o che sia fatta superficialmente, è profondamente sbagliata e fuorviante. Quando, alla fine degli anni ’90 e con decisivo impulso di ANP, vennero istituite l’autonomia delle scuole e la dirigenza ponemmo subito la necessità di realizzare il contratto di ingresso degli ex presidi e direttori didattici nella nuova qualifica, puntando all’obiettivo dell’allineamento della loro retribuzione a quella degli altri dirigenti dello stato. Ma le risorse a quel tempo disponibili lo consentirono solo in parte e l’azione di ANP, da allora, si è sempre concentrata sul livello politico con la finalità di ottenere, per via legislativa, lo stanziamento delle risorse mancanti alla perequazione. Nel corso degli anni successivi, a seguito dei processi di ridimensionamento della rete scolastica, si è avuta una fortissima riduzione del numero dei dirigenti (dai circa 17.000 posti in organico dei presidi e direttori didattici degli anni ’90 ai 7.936 attuali). Da qui sono derivati cospicui risparmi di spesa che l’ANP ha sempre cercato di orientare, attraverso una continua e coerente azione di sensibilizzazione della classe politica, al raggiungimento dell’obiettivo della perequazione.
L’ottenimento delle risorse che hanno finanziato il nuovo CCNL è stato proprio il frutto di questa azione dell’ANP. Ne ricordo sinteticamente le tappe più significative e più vicine nel tempo:
- nel 2015: stanziamento di risorse per i dirigenti con la legge n. 107/2015 (“buona scuola”);
- nel 2017: la proclamazione dello stato agitazione (“la rabbia dei presidi”, “no al portfolio di valutazione”, la grande manifestazione a Roma del 25 maggio 2017), che hanno portato all’incremento di 10 milioni di euro per il Fondo Unico Nazionale (FUN);
- sempre nel 2017: lo stanziamento di risorse finalizzate alla perequazione con la legge n. 205/2017.
Nel corso del 2016 è stato inoltre raggiunto lo storico obiettivo della rottura dell’isolamento contrattuale dei dirigenti scolastici attraverso il Contratto Quadro del 13 luglio 2016, al quale l’ANP ha fortemente contribuito avvalendosi della sua appartenenza alla confederazione CIDA, per il tramite della Federazione Funzione Pubblica, presieduta da Giorgio Rembado. Il Contratto Quadro ha istituito l’Area dei dirigenti dell’Istruzione e della Ricerca. Ciò ha permesso di mandare definitivamente in soffitta la presunta “specificità” della dirigenza scolastica, che ha costituito un fattore gravemente penalizzante per le aspirazioni economiche della nostra categoria. L’ottenimento dell’Area Istruzione e Ricerca nel Contratto Quadro ha favorito in modo determinante il raggiungimento della odierna perequazione della retribuzione di posizione parte fissa con le altre dirigenze.
Vi do appuntamento ai prossimi comunicati per l’analisi dei principali istituti normativi del nuovo contratto. Vi anticipo, inoltre, che a partire dal 14 gennaio saranno svolte in tutte le province assemblee sindacali per l’illustrazione del nuovo CCNL.
Per ora vi invio i miei migliori auguri di Buon Natale e Felice Anno 2019.
Roberto Romito – presidente regionale ANP Puglia.