CCNL dirigenti: sottoscritta l’ipotesi. Aumento di 460 € netti mese. Sospeso lo stato di agitazione proclamato da ANP

Il 13 dicembre 2018 è stata firmata, presso l’Aran,l’ipotesi  del primo CCNL dell’area Istruzione e Ricerca alla quale appartengono anche i dirigenti delle scuole. Il testo è stato sottoscritto dall’ANP e dalle altre organizzazioni sindacali rappresentative e consente di equiparare la parte fissa della retribuzione di posizione dei dirigenti delle scuole a quella di tutti i dirigenti pubblici di pari livello.

Per questo il Consiglio Nazionale dell’ANP ha deciso oggi di sospendere lo stato di agitazione (“no portfolio”) proclamato oltre un anno e mezzo fa.

Di seguito il messaggio indirizzato oggi a tutti i dirigenti della Puglia dal presidente regionale Roberto Romito

Ai colleghi dirigenti scolastici della Regione Puglia

Cara collega, caro collega,

permettetemi di invitarvi a gioire doppiamente in questi giorni: da una parte, per le imminenti festività natalizie, per le quali formulo a tutti voi ed alle vostre famiglie i migliori auguri di serenità e letizia. Dall’altra, per la sottoscrizione del nuovo CCNL della dirigenza dell’Area Istruzione e Ricerca che porta con sé il raggiungimento della perequazione con gli altri dirigenti della parte fissa e totalmente pensionabile della retribuzione di posizione.

Ci sarà tempo per analizzare in dettaglio i contenuti dell’articolato contrattuale, cosa che farò insieme a voi nelle prime settimane del nuovo anno.

Ora mi preme soltanto darvi le informazioni di base sugli incrementi e gli adeguamenti retributivi reali, in quanto stanno già circolando su questo aspetto notizie errate e incomplete derivanti da interpretazioni maliziose nella maggior parte dei casi, ma anche da una sostanziale e purtroppo diffusa disinformazione che induce molti ad un ingiustificato ed autolesionistico pessimismo. Vi chiedo, per questo, un poco di applicazione su qualche semplice calcolo aritmetico necessario a capire di cosa stiamo parlando: è assolutamente vero che abbiamo ottenuto un aumento netto di € 460 per 13 mensilità, ve lo dimostrerò se avrete la pazienza di seguirmi.

Prendiamo in esame, in prima battuta, l’incremento contrattuale stabilito per tutto il pubblico impiego dalla finanziaria per il 2018 nella misura del 3,48% dello stipendio tabellare. Da esso deriva, per la nostra categoria, un incremento della retribuzione di base (il c.d. “tabellare”) di € 125,90 per 13 mensilità a partire dal 1 gennaio 2018. Su base annua l’incremento è pertanto di € 125,00×13=1.625,00.

Questo – e solo questo – è quello che avremmo avuto se non ci fosse stata negli anni l’azione continua dell’ANP sulla classe politica che ha portato, dapprima, ad uno stanziamento cospicuo contenuto nella legge 107/2015 (“buona scuola”) e poi, anche a seguito della mobilitazione indetta dall’ANP e culminata nella grande manifestazione del 25 maggio 2017 e nel successivo stato di agitazione “no portfolio”, un ulteriore stanziamento destinato alla nostra categoria nella finanziaria per il 2018.

Da queste risorse deriva un sostanzioso adeguamento della retribuzione di posizione parte fissa (che attualmente ammonta a soli € 3.556,68) che ha permesso di raggiungere lo storico obiettivo dell’equiparazione di questo segmento retributivo con le altre dirigenze. Gli importi degli aumenti sono i seguenti:

  • a decorrere dal 1 gennaio 2018, aumento di € 2.603,04 su base annua;
  • a decorrere dal 31 dicembre 2018, la stessa retribuzione consegue un ulteriore aumento di € 6.405,39, raggiungendo il valore perequativo di € 12.565,11.

Abbiate la pazienza di calcolare il totale degli aumenti annuali: a partire dal 31.12.2018, per quanto esposto fino ad ora, essi sono pari a € 1.625,00+2.603,04+6.405,39= 10.633,43 annui su 13 mensilità, corrispondenti ad un aumento mensile lordo dipendente uguale per tutti pari a €  817,96, in media circa € 460 NETTI IN BUSTA PAGA PER 13 MENSILITA’ TOTALMENTE PENSIONABILI. Con arretrati che possono essere stimati in circa € 8.500 (pari a circa € 4.800 netti) ipotizzando che vengano pagati a maggio 2019.

Questi calcoli sono ricostruibili da chiunque legga l’art. 39 del nuovo CCNL, che potete scaricare integralmente dal seguente link: http://www.anppuglia.it/wp-content/uploads/2018/12/02_IPOTESI-CCNL-Area-Istruzione-e-ricerca-triennio-2016-2018_FIRMATO.pdf

Lo hanno fatto certamente i giornalisti de “Il Sole 24 Ore”, che ha pubblicato un’informazione corretta e ampia sulla questione (potete scaricare l’articolo del “Sole” dal seguente link: http://www.anppuglia.it/wp-content/uploads/2018/12/02b_Sole_24_Ore_15_e_16_dic_2018.pdf

Vi invito pertanto a diffidare dalle fake news che, su questo argomento come su molti altri, purtroppo abbondano in rete e sui social, postati da chi ha interesse ad alimentare un ingiustificato malcontento.

Con questo non voglio dire che la perequazione è totalmente raggiunta: molto resta ancora da fare sul piano della parte variabile della retribuzione di posizione e del risultato. E l’ANP prosegue nel suo impegno per la perequazione piena, giudicando il risultato raggiunto come positivo in misura tale da indurla a sospendere lo stato di agitazione proclamato oltre un anno e mezzo fa. Ma è indubbio che questo CCNL segna una tappa storica, valorizzata anche dal fatto che, per la prima volta, abbiamo ottenuto un contratto trattando come dirigenti pubblici insieme ad altri dirigenti pubblici, senza essere confinati in “specificità” artefatte e penalizzanti per noi. Lo testimonia un testo contrattuale nel quale la parte normativa è comune a tutti i dirigenti, senza distinzioni di settore.

Ma su questo, e su molto altro, torneremo più diffusamente.

Per ora vi rinnovo gli auguri e vi invito a brindare alla salute di tutti noi per il risultato raggiunto dalla categoria.

Roberto Romito, presidente regionale ANP Puglia.

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