Bari, 07 agosto 2021
COMUNICATO STAMPA ANP PUGLIA
BENE L’OBBLIGO DI CERTIFICAZIONE VERDE COVID-19
PER IL PERSONALE SCOLASTICO.
MA LE VERIFICHE NON RICADANO SOLO SULLE SCUOLE E SUI LORO DIRIGENTI
E’ stato pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale il decreto-legge varato dal Consiglio dei Ministri di giovedì sera, in gran parte dedicato alla ripartenza in sicurezza delle attività scolastiche.
Una delle misure principali, come si sa, è costituita dall’obbligo di possesso della certificazione verde COVID-19 da parte del personale scolastico, come condizione necessaria per “l’erogazione in presenza del servizio essenziale di istruzione.”
La norma, applicabile dal 1 settembre fino al termine dello stato di emergenza sanitaria (fissato, per ora, al 31 dicembre) risponde alla necessità di contribuire alla ripartenza in sicurezza delle attività didattiche assicurando la piena vaccinazione del personale delle scuole che, al pari di quello sanitario, è addetto ad un servizio di rilevante interesse pubblico e generale come quello scolastico.
Fin qui siamo d’accordo.
L’attenzione però ora va focalizzata sulle modalità di applicazione della norma, che prevede anche un apparato sanzionatorio specifico per gli inadempienti e per chi dovesse mancare all’obbligo di verificare l’inadempienza.
Riteniamo che, dopo gli ultimi due anni scolastici nei quali sulla scuola – e in particolare qui in Puglia anche a causa delle ripetute ordinanze regionali – si è abbattuto un vero e proprio tsunami di norme e adempimenti procedurali che hanno fortemente stressato e messo in notevole difficoltà l’organizzazione del servizio scolastico, si possa e si debba evitare un ulteriore appesantimento, per quanto possibile.
E allora avanziamo una nostra proposta, tratta dall’esperienza amministrativa: poiché per assicurare l’obbligo di cui parla la norma appena varata è necessario verificare che il personale sia vaccinato, al fine di individuare coloro che eventualmente non lo fossero, basterebbe che le scuole a partire dal 1 settembre inviassero alle ASL di competenza gli elenchi ufficiali del personale in servizio affinché vengano incrociati con i dati presenti sull’anagrafe vaccinale regionale. Le ASL restituirebbero poi i nominativi di coloro che non risultano vaccinati alle scuole, per gli ulteriori adempimenti di loro competenza.
E’ quanto si fa abitualmente ogni anno quando le scuole devono verificare l’obbligo vaccinale per gli alunni che si iscrivono, obbligo previsto dalla legge sulle vaccinazioni obbligatorie dei minori (Legge Lorenzin del 2017).
In tal modo si assicurerebbe una rapida e sicura applicazione della norma, la quale ha finalità squisitamente sanitarie (“al fine di tutelare la salute pubblica”, dice il decreto-legge) e, quindi, ci sembra giusto che la responsabilità dell’individuazione degli inadempienti ad un obbligo sanitario venga esercitata dall’autorità sanitaria e non da quella scolastica.
Senza contare il beneficio che ne deriverebbe dal fatto di non dover appesantire più che tanto l’organizzazione amministrativa delle scuole e le già gravose responsabilità dei dirigenti con l’acquisizione di dati che sono già in possesso delle autorità sanitarie.
Eviteremmo così, al contempo, l’inutile duplicazione di una rilevazione di dati già fatta e avremmo una maggiore efficienza nell’applicazione della norma, evitando di interpellare tutto il personale delle scuole e di obbligarlo ad esibire una certificazione già in possesso del sistema sanitario.
Poiché la concreta applicazione di questo particolare aspetto del decreto-legge è demandata dal decreto-legge stesso ad un successivo DPCM e ad una successiva circolare del Ministro dell’Istruzione, chiederemo al Presidente del Consiglio ed al Ministro Bianchi di voler tener conto della nostra proposta.
E speriamo che qualche bello spiritello, sempre in agguato, non ci accusi di ignavia o mancanza di flessibilità, come successo sulla questione dei trasporti scolastici dedicati agli alunni, sui cui ritorneremo. Promesso.
Bari, 07 agosto 2021
Roberto Romito – Presidente regionale ANP Puglia